Diego Armando Maradona jr, ha parlato a “Il Mattino”, queste le sue parole:

 

“È bellissimo vedere che papà, che è andato via quasi 3 anni fa, sia rimasto così forte nelle menti e nei cuori di tanti. Oramai ci sono tantissime dimostrazioni di affetto per lui e tutte sono così tangibili. È bellissimo sapere e vedere che Napoli sia diventata la meta preferita di tanti turisti e tanti “maradoniani” che vogliono andare a rendere omaggio a lui”.

 

Quanto pensa che il momento della squadra che si appresta a vincere il terzo scudetto della sua storia possa incidere su questa grande attenzione che ruota attorno al nome di Maradona?

 

“Credo che quello a cui stiamo assistendo sia un fenomeno che vada oltre il momento storico. Papà e il suo nome avevano un’energia forte anche quando il Napoli non stava vincendo. Poi è chiaro che ora la cavalcata azzurra unisce un pizzico dì magia in più e rende tutto ancora più bello”.

 

A proposito: lei si ricorda la sua prima volta al murale?

 

“Ero in compagnia dei miei figli. Ricordo i passeggini e quella salita: una sofferenza. A parte gli scherzi: fu bellissimo, ma allo stesso tempo anche triste ed emozionante. Mi fa piacere che ora sia diventato un luogo di culto per tante persone”.

 

Si aspettava tutto questo amore?

 

“Ricordo le parole di papà quando diventò allenatore del Gimnasia. “Ai miei figli lascerò questo: l’amore della gente”, disse. Ammetto che sul momento non avevo percepito al meglio il senso di quelle parole e ci ho pensato per un bel po’. Poi ho capito che quella frase era maledettamente vera. L’amore della gente è la cosa più bella che ci ha lasciato. La gente ci vorrà bene per sempre, di riflesso, per l’amore che ha nei suoi confronti. E questo amore che la gente gli dimostra quotidianamente ci aiuta anche a lenire il dolore per la sua morte”.

 

Si vede sotto al murale di suo padre nella festa scudetto?

 

“Quel giorno sarò in sella al mio motorino in giro per la città e mi farò portare dal flusso. Che poi sia lì, allo stadio o altrove non importa. Spero solo che la festa scudetto sia aperta a tutti: poi dove si farà non è importante. Abbiamo aspettato 33 anni, c’è gente che non ha mai visto uno scudetto e vogliamo avere tutti la possibilità di esultare”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui