Il Napoli comanda in Italia ed in 'Europa questo il pensiero di Elisa Baldo
Il Napoli di Spalletti oltre al dominio in campionato con ben 19 punti di vantaggio sulla seconda è già nella storia in Europa.
Per la prima volta nella sua storia la squadra azzurra ha raggiunto i quarti di Champions League, con la sua stagione eccezionale sta facendo da traino al nostro campionato insieme alle due milanesi ammesse anche loro ai quarti della manifestazione.
Di questo ed altro ne parliamo con Elisa Baldo procuratrice sportiva nonchè esperta di calcio internazionale con cui in esclusiva per Terzo Tempo Napoli parliamo anche di calcio giovanile ,calcio internazionale e varie.
Si aspettava una imbarazzante superiorità del Napoli ad inizio stagione alla luce di importanti partenze di giocatori bandiere quali Insigne e Mertens ad esempio per non parlare di Koulybaly e Fabian Ruiz?
" Grande Napoli! Un andamento così positivo del Napoli, che è riuscita a guadagnare ben 19 punti dal secondo posto a undici giornate dalla fine del campionato, era difficilmente pronosticabile a inizio stagione visto gli addii di calciatori importanti come Insigne, Mertens, Koulibaly e Fabian Ruiz e il mercato in entrata composto prevalentemente da volti nuovi del nostro campionato come: Kim Min-Jae, Kvaratskhelia e Anguissa e da scommesse come i vari: Simeone, Raspadori e Ostigard. Grazie però all’eccezionale lavoro di Spalletti e anche l’interpretazione perfetta di ogni giocatore, sono riusciti a raggiungere grandi risultati. La stagione però, non è ancora finita e mancano ancora molte gare, però se questo gruppo così unito continuerà a giocare in questa maniera ci farà divertire tutti.
Che momento sta vivendo il calcio italiano?
"1) Il calcio italiano sta vivendo un periodo di crescita dal punto di vista della competitività a livello europeo, lo stiamo vedendo proprio in questo momento: tre squadre qualificate ai quarti di finale della Champions League e altre tre squadre qualificate per gli ottavi di Europa e Conference League per un totale complessivo di sei squadre italiane in tutte le competizioni europee. Nonostante questi risultati, che per il momento fanno ben sperare, possiamo notare che la maggior parte delle squadre italiane, nelle competizioni europee, schierano pochi giocatori italiani. Il c.t. della nazionale Roberto Mancini, si è già lamentato di questa situazione ed è da anni che sollecita le squadre italiane affinché schierino più italiani possibili. Le società italiane però, non sembrerebbero dargli molto ascolto…
Vedremo mai giocare due fenomeni come il norvegese Haaland ed il polacco Lewandosky nel nostro campionato?
"1) Fenomeno Haaland e Lewandosky: ad oggi ritengo poco probabile che qualche club italiano possa arrivare ad acquistarli! Tuttavia siccome nel calcio attuale tutto è possibile, non escludo al 100% la possibilità di un loro trasferimento in un club italiano tipo quello che è avvenuto per Ronaldo con la Juve, anni fa.
Cosa manca al settore giovanile italiano per poter essere competitivo a livello internazionale?
"Il movimento giovanile in Italia: per poter diventare competitivi in campo internazionale, ciò che si continua a dire che manca in Italia ai giovani calciatori è la cattiveria, la mancanza di fame , la cazzimm, e anche secondo me, manca soprattutto l’esperienza di gioco, a partir dai 16 anni, in campionati difficili, di livello, di prima squadra. Partendo sempre dal presupposto che io parlo di settori giovanili di squadre di serie a e b, quindi di professioniste, sono pochi i ragazzi che dal campionato primavera riescono a salire in prima squadra, questo per diversi motivi fra i quali appunto, la difficoltà di campionato: il campionato primavera non è un campionato funzionale all’inserimento dei ragazzi in prima squadra, come dovrebbe essere, ma così come è strutturato in questo paese, è l’ultimo campionato di categoria del settore giovanile, l’ultimo step, insomma, da lì in avanti vi è il mondo dei grandi. Altra storia. Ecco vi un proprio un divario. Da lì o si continua a salire o si scende di livello e si va a giocare in prima squadra di categorie inferiori o addirittura si smette. È una storia che continua da anni. Diversamente in altri Paesi, come Spagna e Portogallo, i giovani che arrivano al campionato Primavera proseguono il loro percorso in prima squadra dello stesso club o in altri paesi, vengono appunto rivenduti all’estero, anche in Italia. Mancanza di esperienza di gioco, pressione diversa, procuratori senza scrupoli, sponsor che premono sulla visibilità solo di alcuni ragazzi segnalati, tante sono le motivazioni che fanno del campionato Primavera un punto di arrivo più che un punto di partenza anche per ragazzi considerati di prospettiva.
Nei campionati dei dilettanti invece si trovano ragazzi che a 16 – 17 anni vengono convocati in prima squadra anche solo per far panchina, e se resistono possono prima o poi fare qualche minuto per poi poter provare nei prof. E magari se si crea uno spazio di ruolo, a entrarci e coronare il loro sogno. Ovviamente le società satelliti a quelle professioniste hanno tutto l’interesse di dare visibilità e vendere ogni tanto un giocatore al professionismo. Quindi cosa può essere meglio oggi per un giovane calciatore: militare per anni nelle fila del professionismo e poi finire con il campionato Primavera, oppure fare dilettantismo tutta la vita con tutti i propri limiti (strutture, educatori, soldi , ecc) oppure fare dilettantismo e sognare di entrare a gamba tesa nel professionismo come solo a pochissimi è capitato?. Bel quesito! Risposte più varie, e soprattutto ad personam.
Il Trofeo delle Regioni massima competizione nel nostro paese torna dopo 4 anni, prospettive ed importanza di questa manifestazione molto spesso trampolino di lancio per nuovi talenti,che ne pensa Elisa Baldo?
" è il primo appuntamento tanto atteso dopo la pandemia, atteso da 4 anni: di calcio a 11, calcio a 5 e femminile! Di tutto e di più. Ad essere convocati i migliori ragazzi di prospettiva del calcio italiano della LND. È infatti la competizione che dal 1959 rappresentò l’Italia attuale della LND. Quest anno ci saranno 149 rappresentative giovanili femminili e maschili di calcio a 11 e calcio a 5 dei 18 Comitati Regionali e dei CPA di Bolzano e Trento della Lega Nazionale Dilettanti. Anche per quest’edizione gli appuntamenti sono: per il calcio a 11 dal 21 al 27 aprile in Piemonte Valle D Aosta e dal 1 al 8 aprile in Veneto: categorie U19, Femminile, U17 e U15 in entrambi gli sport. ! Mi aspetto un bel calcio, sia a 11 che a 5, dove il protagonista è il talento in tutte le sue forme, e ne consegue un fedele risultato. Ci si aspetta una presenza di 3500 persone circa e di 2400 atleti di entrambi le competizioni sia a 11 che a 5. Quest anno si dà voce e visibilità anche al calcio a 5, che quest anno in Veneto interesserà 864 tesserati della LND con una presenza di 1250 persone tra staff tecnici e accompagnatori. Si dice essere per il Veneto una prima assoluta per quanto riguarda la concentrazione di tutte le categorie di fustal.
Prima di salutare la nostra interlocutrice le chiediamo quale è il segreto per un professionista e o campione nello sport e soprattutto nel calcio, qual'è il segreto del successo oltre ovviamente al talento?
"Forma mentis del professionista. Vincere. Primo pensiero del mattino quando si sveglia e l’ultimo della sera prima di andare a dormire. Quando mi viene detto che i ragazzi delle giovanili si devono solo divertire, io penso che non sia un ragionamento corretto da fare, o perlomeno che non sia l unico, poiché cosi come si va ad allenare il fisico e si va ad affinare la tecnica nel percorso del calciatore, si dovrebbe andare a formare anche la mente ad una forma sempre più competitiva e agonistica, che sfocia in un unico pensiero : vincere. Ovviamente questo non significa che un calciatore non si debba divertire vincendo né che il divertimento escluda la vittoria, ma anzi che il divertimento sia intrinseco alla vittoria stessa.
Quindi ogni club dovrebbe approcciarsi ad un atleta a 360 gradi dove fisico e mente vengono attenzionati nei minimi dettagli. Il risultato finale del lavoro svolto da professionisti di settore, psicologi, mental coach, coach life, e educatori, sugli atleti dovrebbe avere come unico scopo la vittoria in campo, sulle paure, sugli attacchi di panico, sugli incidenti, sulle proprie tensioni emotive, sui propri limiti, ecc. rafforzando l’ego dell’atleta e facendogli prendere consapevolezza del proprio io agonistico. Solo l’atleta di alto livello riesce ad acquisire gli strumenti per arrivare a formare una mente vincente e solo la mente vincente riesce a formare un atleta di alto livello. Il capitolo forma mentis dell ‘atleta professionista andrebbe approfondito meglio nella prossima intervista, dando spazio a metodi e suggerimenti ad hok!
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