Giocò la partita d’addio al calcio di Ciro Ferrara al San Paolo con l’auricolare, in collegamento con i telecronisti di Sky. Era il 9 giugno 2005, a dodici mesi esatti dell’inizio dei Mondiali. Quattro giorni prima era stato in mezzo agli ultras per i play off del Napoli Soccer, con tanto di megafono e di foto sulla Gazzetta dello Sport.
E quando a Fuorigrotta il 12 ottobre 2012 aveva affrontato la Jugoslavia con la fascia di capitano al braccio la curva B espose uno striscione nel quale vi era scritto ‘Cannavaro vero guerriero, orgoglio della nostra città’. E come dimenticare quella notte del 4 settembre 2006, quando venne preparata una sua gigantografia mentre alza la Coppa del mondo con la casacca del ‘Ciuccio’.
Era tra i raccattapalle quel famoso 10 maggio 1987 e l’11 aprile di venticinque anni fa consolava Pino Taglialatela in lacrime per la matematica retrocessione del club partenopeo. Il 7 marzo 1993 Fabio Cannavaro debuttava in Serie A con la maglia del Napoli.