Sono ormai settimane che i grandi conoscitori del pallone si affannano a cercare, o a creare, classifiche che vede i partenopei sulle spalle di qualche strisciata.

Si va dagli Expected goals, al possesso palla che non serve a niente nel calcio su cui anche Spalletti ha detto la sua in conferenza pre gara della sfida del Maradona a Sarri.

Da tempo si parla di una possibile soluzione dei problemi del calcio italiano riportando a 18 le squadre in serie A per diminuire le gare e renderle più competitive in generale.

Un altro tentativo di minimizzare quello che sta succedendo in Italia ed in Europa è quello di denigrare proprio l’attuale competitività della serie A. Si sarebbe potuto fare sempre, in qualsiasi stagione, ma risulta quantomeno strano che venga fatto nella stagione in cui l’Italia porta 7 squadre agli ottavi delle 3 coppe europee. Sono ben 3 le squadre in Champions che hanno anche vinto le rispettive gare di andata, 2 in Europa League e 2 in Conference.

La classifica che più di tutte sembra essere il sintomo di frustrazione e di vivere in un mondo lontano dalla realtà è quella che ritrae un campionato italiano ne a 20 squadre ne a 18, ma composto da 19 squadre.

Dicono i professoroni importanti, quelli dalle parcelle orarie a quattro cifre: “il primo passo verso la risoluzione di un problema è riconoscere di avere il problema.”

Stilare la classifica escludendo la prima posizione, scrivere titoloni sulla possibile grande rimonta prima di una, poi dell’altra e poi scivolare sempre più giù, fino a meno 18.

Ormai sembra difficile giustificare il tutto anche considerando che molti media sono legati a doppia mandata a qualche proprietà del nord. Ormai sembra più essere una forma mentis: ragionare sempre in un’unica direzione indipendentemente da ciò che accade nei fatti e di ciò che propone il campo, i campi.

Meno male che l’Europa non è così cieca da non notare ciò che sta succedendo in Italia ed in Europa stessa.

Questi occhi non solo vedono un campionato Italiano dominato, che potrebbe anche interessargli relativamente, ma soprattutto suona l’allarme verso una mina vagante in Europa che, dopo aver distrutto il Liverpool ed aver rifilato una cassetta di gol ad Ajax e Glasgow è andato a dominare a Francoforte compagine campione di Europa League in carica e osso duro in Bundesliga.

Quello che possiamo consigliare a chi si ostina a non voler accettare la realtà è di seguire gli insegnamenti di cui sopra e magari dare un’occhiata alla classifica di serie A da qualche sito non italiano.

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