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Napoli, Spalletti: "La presunzione diventa un nemico..."


A Mediaset, Luciano Spalletti, allenatore del Napoli: 

"La prestazione mi soddisfa molto. Perché fin dalla partenza abbiamo giocato con personalità, portando la partita dovevo volevamo portarla e gestendola bene. Non c'è da dire niente. Abbiamo fatto una grande partita. Avevamo la possibilità di fare probabilmente un gol in più, che poteva farci comodo. Ma va bene anche così. La squadra, nel tentare di fare il terzo gol, non doveva assolutamente perdere equilibrio. E ha ragionato da squadra matura. Per cui gli si fanno i complimenti".

Mister Spalletti, ora le percentuali qualificazione? 

"Per me sempre 50 e 50. C'è da giocare una partita. E basta un episodio per condizionarla. Serve il massimo dell'umiltà. La presunzione diventa un nemico"

Spalletti, stasera ce lo fa un sorriso? 

"Io faccio quello che volete voi, quando vi pare. Può darsi che sia contento che se non sorrido. E' tutto a posto, sono contentissimo, hanno giocato una gran partita. Ci dicono che forse giochiamo il calcio migliore d'Italia. Siamo venuti qui a fare quello che si doveva fare. Gli altri forse hanno fatto la partita all'italiana, che si sono messi indietro".

Mister Spalletti, può prenderla come un segno di rispetto per il Napoli. E neanche il catenaccio vi ferma. 

"Grossomodo è così. Quando si trovano squadre che palleggiano meglio, siamo tutti costretti a stringere gli spazi e difendersi. La squadra ha fatto veramente bene".

Oggi siete stati perfetti nelle transizioni negative. Dove potrebbe migliorare questo Napoli? 

"Quello che era pericoloso, era fargli comandare il gioco. Perché tatticamente sono messi diversamente da noi. E vanno a coprire quegli spazi che, col 4-3-3, si svuotano. La squadra ha fatto bene a saltargli addosso e non fargli mai cominciare l'azione. Poi è avvenuta immediata la riaggressione. Proprio per non farli riaprire. E non farli rimettere in ordine dal punto di vista tattico. Questa cosa è stata fatta bene. E ha dato dei vantaggi importantissimi".

Alessandro Cardito

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