Napoli attende la festa tricolore...
(A cura di Ciro Accardo)
Il sogno è andato ben oltre la realtà. Non riusciamo a comprendere se l'annata sportiva, che stiamo vivendo sia effettivamente vera, o frutto di allucinazioni. Il Napoli è una meraviglia. Che comanda in Italia e stupisce anche in Europa. Melodia sublime che incanta e gonfia il petto d'orgoglio. Che inebria il 'Diego Armando Maradona' e coinvolge tutte le anime partenopee emigrate in giro per il pianeta. La squadra più forte dell'era De Laurentiis è un crogiolo di emozioni, di sentimenti forti, che rievocano istantanee indelebili dei tempi di Sua Maestà. I brividi sulla pelle e gli occhi lucidi sono la cartina al tornasole delle gesta di un collettivo, che sta esprimendo il miglior calcio del continente. Che non intende fermarsi e anzi, ha ancora ampi margini di miglioramento. Il cammino degli uomini di Spalletti è memorabile. Con cifre e statistiche, che vengono aggiornate reiteratamente. Come un centometrista, capace di fagocitare i suoi record. Il Napoli è autoritario. Dominante e coraggioso. Romantico e razionale. Gli attestati di stima e gli elogi rendono onore alla società partenopea, concepita come un modello da studiare, per sostenibilità e valori tecnici. La stagione encomiabile ha contagiato l'intera città, che comincia ad arricchirsi di bandiere, lenzuoli e striscioni, tutti rigorosamente azzurri. Con banchetti che spuntano, come funghi, in tutti gli angoli della metropoli. Dai barrios poveri alle zone nobili. È il potere del calcio, che unisce menti e coscienze differenti per sesso, fede politica e appartenenza sociale. Il colore del mare e del cielo, si fondono alla monocromia dei vicoli, dove si stendono le maglie dei beniamini. E degli idoli napoletani. La polvere finissima della clessidra scandisce le settimane, che mancano all'esplosione di felicità. Per un traguardo storico, invocato e desiderato da oltre 6 lustri. I tempi sono maturi per rivedere lo Scudetto a Napoli. Trenta tre anni dopo, la realtà è andata ben oltre il sogno...
A cura di Ciro Accardo
Nessun commento: