Manchester City: come la Juventus?...
Il Times di Londra:
“La Premier deve farne un esempio, deve dare una sentenza dissuasiva. Il processo non sarà breve e ci saranno ripercussioni in lungo e in largo per molto tempo”. Prosegue: “Evento sismico. Se il City viene giudicato colpevole e i suoi avvocati falliscono nell’inevitabile appello, uno dei club storici più famosi del Paese merita di affrontare una sostanziale detrazione di punti, come minimo”. Con ipotesi di sanzione “dissuasiva”, esemplare, per altri club male intenzionati. La regolarità della competizione sportiva è alterata? Il “doping finanziario”, secondo il Times “inquina il gioco. Distorce la concorrenza e la grande gioia della Premier League, il motivo per cui è l’evento sportivo più popolare al mondo. Alcuni club bilanciano i conti, sviluppano giovani cresciuti in casa, convincono i talenti stranieri a firmare con la promessa di buone opportunità di lavoro, non attraverso l’esca finanziaria. Se il City viene giudicato colpevole, i club rivali vorranno aggiornare i libri dei record e riassegnare i trofei, e potrebbero desiderare una ricompensa finanziaria per aver perso la competizione europea. Il buonsenso deve essere applicato. La saga – prosegue il Times – serve a evidenziare perché è necessario un regolatore indipendente, un organismo con poteri legislativi per tenere traccia delle spese dei club e convincerli ad aprire i loro libri contabili. Non in futuro. Ora. Non aspettando Der Spiegel e Wiki Leaks”.
Un po’ come in Italia, dove la Giustizia Sportiva è arrivata a punire la Juventus solo dopo l’avvio dell’inchiesta Prisma, ad opera della Giustizia Ordinaria?...
Il New York Times:
"Quasi certamente è il più grande scandalo che abbia colpito la Premier League nei 31 anni della sua esistenza. Dover mettere un asterisco accanto a più di un decennio della sua storia. Non è solo che l’integrità dell’intera attività si basa su una comune accettazione delle regole. Il presupposto che tutti, siano essi squadre o atleti, gareggino nelle stesse condizioni. E' che il significato stesso si basa su questo. Le regole danno lo scopo dell’esercizio. Che il City fosse migliore non è in discussione. La posta in gioco, invece, è se fosse in grado di raggiungere tutte quelle finali, di vincere tutti quei trofei, operando con le stesse regole e restrizioni di tutti gli altri. Se così non fosse, allora non c’è punizione, per quanto dura, che restituisca ciò che è stato perduto”.
Tutto quanto precede è come in Italia per la Juventus?...
A cura di Alessandro Cardito
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