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Il Napoli merita tutti gli elogi che sta ricevendo in Europa. E sulla Champions? Se ne parla a Radio Marte

 


A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Antonio Corbo, editorialista ‘Repubblica’

“Bisogna cominciare a parlare del nuovo Spalletti. Lui è stato sempre un ottimo allenatore, ma non ha mai vinto uno Scudetto. Magari in questi anni con dei contrattempi e delle situazioni non è riuscito ad emergere come a Napoli dove sta esprimendo tutto il proprio talento. De Laurentiis non è simpatico a tutti e ha scelte impopolari, ma nel governo della società imprime una linea univoca e questo ha consentito all’allenatore di correre su un solo binario. Spalletti ha avuto solo il presidente come interlocutore. Ad un certo punto ha trovato la strada già segnata. C’era Giuntoli che prendeva giocatori che neanche conosceva che però erano quelli giusti ed è stato sgombrato il campo da giocatori che erano alla fine di un ciclo e quindi non motivati e motivabili. L’anno scorso a metà aprile le famose tre partite con un solo punto hanno compromesso tutto. Stavolta è partito da zero e complimenti a Spalletti che ha cambiato il proprio carattere. Prima sembrava il nipotino di Platone, negli ultimi tempi è cambiato perché dice in maniera spontanea quali sono le sue esigenze. Ha dimostrato di essere impeccabile. La Roma aveva deciso di scaricare Totti e con molta malizia si è servita di Spalletti per intestargli una specie di insofferenza su Totti che era strategico per la società. Lui si è preso delle responsabilità nel caso Totti ed è rimasto intrappolato nella sua lacuna del dire e non dire. Quest’anno nel Napoli c’è la strada dritta dove comanda De Laurentiis che tormenta tutti i suoi collaboratori dando l’indirizzo sui comportamenti. È solo lui che dirige, comanda e dà degli ordini. Non è facile andare d’accordo con De Laurentiis, ma alla fine ci si trova sempre su una strada univoca. Vincere la Champions League? Come si fa a non credere nella Champions? Il Napoli aveva il dovere di tentare di vincere lo scudetto con gli acquisti fatti perché anche alcuni giocatori come Mario Rui hanno raggiunto un grande livello di affidabilità. Con il calcio europeo che mi sembra un po’ appannato dopo il Mondiale, il Napoli si rimette in gioco con ottime probabilità di andare fino in fondo o quasi. È giusto che De Laurentiis dica questo perché il suo ottimismo è fondato. Per il Napoli c’è un solo aggettivo, unico. C’è osmosi tra giocatori che si scambiano le posizioni, è una squadra vincente perché riesce a dare dei segni importanti. La grande certezza della superiorità che il Napoli ha dimostrato si è vista contro la Cremonese perché altri allenatori si sarebbero preoccupati cambiando le pedine. Ieri il Napoli nel primo tempo ha giocato sotto ritmo perché aveva degli avversari che non puntavano al possesso della palla, ma alla velocità. Il Napoli ha dimostrato di avere la certezza della sua superiorità perché non si è scomposto e questa è stata una prova di forza”.

A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Maurizio Pistocchi, giornalista

 “Il Napoli è una squadra, un gruppo, un insieme che dà risultati straordinari. I giocatori fanno la differenza se vengono messi in condizione di esprimere le proprie qualità. Bisogna fare grandissimi complimenti alla società in primis perché questo gruppo è stato costruito con le idee della società. La gestione di Spalletti si è rivelata decisiva. La Cremonese ha fatto vedere più qualità di altre squadre che magari erano candidate per vincere lo Scudetto. Il Napoli ha tenuto duro ed è stato dentro la gara. Il Napoli merita tutti gli elogi che sta ricevendo in Europa. Un po’ meno in Italia perché sappiamo come funzionano i media. Marocchi che chiede a Dionisi di fermare il Napoli? Le pay tv si reggono sugli abbonati e sanno quale pubblico va viziato di più. Evidentemente le televisioni pensano che siccome la Juventus è la squadra che ha più tifosi, questi vadano privilegiati. Quando succedono cose come quella di Marocchi, si indispettiscono gli altri tifosi. I giornali hanno perso un sacco di lettori, ma continuano a fare le stesse prime pagine. Mentre al nord si è già fatto tutto dal punto di vista delle infrastrutture. Il futuro dell’Italia passa attraverso la valorizzazione del sud. Io ho avuto la grande fortuna l’anno scorso di venire spesso a Napoli e ho avuto la fortuna di scoprire una città che mi ha sorpreso. Ha le sue criticità come ce le hanno tutte le grandi città di questo paese. I debiti con le banche delle squadre di Serie A? Nel calcio ci sono delle situazioni abnormi di club che hanno vissuto palesemente fuori dalle regole e fuori dalle proprie possibilità con un sistema che non ha effettuato i controlli che avrebbe dovuto effettuare. La vicenda riguardante la Juventus non sappiamo come finirà, ma possiamo ipotizzare. È una situazione imbarazzante penso anche per gli stessi membri della famiglia. Il Napoli va preso ad esempio, dentro c’è tutto. Piano piano ci sono state delle difficoltà e rimane il famoso scudetto perso con Sarri che per me il Napoli sul campo lo ha meritato più di tutti. Il Napoli gioca come le grandi squadre europee. Molti fanno quelli che il sistema ha sempre fatto, alzare la voce per ottenere vantaggi. La gestione del Napoli è stata impeccabile anche sotto questo punto di vista nonostante il fatto che il Napoli avrebbe potuto lamentarsi in delle occasioni. Per me quello di ieri su Kvaratskhelia è rigore. Il Napoli non è che sia molto tutelato. Penso che il calcio sia uno sport e uno spettacolo e credo sia importante come si vince, non vincere e basta. La vittoria con merito è quella che riempie gli occhi e la soddisfazione per quello che hai fatto”.

A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Vittorio De Gaetano, bookmaker

“Quest’anno il Napoli ci sta facendo cancellare tutti i record relativi ai numeri. La partita col Sassuolo? Storicamente il Mapei non è mai stato un campo semplice per gli azzurri, sicuramente ricorderete un paio di partite sanguinose in cui il Napoli ha lasciato dei punti. Il Napoli di Sarri ha esordito a Sassuolo e da quel giorno il Sassuolo ha battuto almeno una volta tutte le avversarie che ha affrontato, ma il Napoli non più. Il Napoli ha una tradizione positiva di venerdì, basti pensare all’ultimo precedente, quello contro la Juventus. È una giornata in cui il Napoli ha una percentuale di vittorie maggiore rispetto agli altri giorni. Osimhen sta segnando con una continuità impressionante e nulla lascia pensare che questa cosa possa interrompersi. È nettamente favorito per la vittoria della classifica marcatori, siamo intorno al 65% di possibilità di vittoria. La partita contro l’Eintracht Francoforte? Sicuramente non va sottovalutata, ma non penso ci sia questo pericolo. Può mettere in difficoltà chiunque. La previsione del passaggio turno per i bookmakers è del 70% per il Napoli e 30% per l’Eintracht. Chissà che l’Eintracht possa essere l’inizio di un percorso piuttosto che la fine come fu l’ultima volta. Il Napoli è al 4º o 5º posto come favorita per la vittoria della Champions League. In tutte e 13 le volte che il Napoli si è qualificato in Europa, è arrivato alla fase ad eliminazione diretta”.

A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Mauro Esposito, ex calciatore

“Spalletti mi ha allenato all’Udinese. Penso che sia sempre lo stesso, è un allenatore che vive di grande passione il calcio. Lo trasmetteva in campo ai giocatori ed è maniacale. Uno che ci tiene tantissimo e i risultati gli hanno sempre dato ragione, lo ha dimostrato anche a Napoli quest’anno. Lui ha allenato in piazze importanti, quindi nonostante il fatto che il Napoli sia in vantaggio di tanti punti, continua a lavorare. Tiene tutti sul pezzo e in massima considerazione. Ritiene tutti importanti e sa che il campionato è lungo, quindi non bisogna mollare. Vuole tenere tutti sulla corda. Io vicino al Napoli? Era dopo il primo anno alla Roma e venivo da un infortunio al ginocchio. Marino mi disse che c’era l’opportunità di venire a Napoli e per me era un enorme piacere, però purtroppo non si fece più nulla e non ho più saputo il perché. Peccato perché ci tenevo tantissimo dato che è il sogno di ogni napoletano giocare nella squadra della propria città. Non ho mai saputo perché non si concretizzò la trattativa. Poi andai al Chievo Verona perché io volevo giocare e cercavo una società che mi desse l’opportunità di giocare con più continuità. Politano e Lozano? Sono due giocatori di grande qualità, ma io ero differente. Lozano punta l’avversario e va al cross. Politano si accentra. Io amavo tagliare l’area di rigore. Va dato gran merito alla società di aver creduto in giocatori su cui avevamo qualche dubbio. Gran merito a Spalletti perché è riuscito ad amalgamare un collettivo che gioca in modo splendido. Mettici l’entusiasmo e che si sentono tutti in fiducia, è una macchina che funziona alla grande e dove ci sono tutti i presupposti per vincere lo scudetto quest’anno. L’ultima giornata di campionato a festeggiare lo scudetto allo stadio? Mi auguro di venire anche prima. Mi appassionano di più i ragazzi, ma come fai a non venire a vedere una partita del Napoli quest’anno”.

 

 

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