Umberto Chiariello: “In Italia c’è un’unica stella polare ed è il Napoli”

 

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo
editoriale: 

 

“Si parla tanto della sentenza del Tribunale di Madrid che

assegna un punto a favore della SuperLega che, in questo momento, vede interessate
soprattutto le spagnole, Real Madrid e Barcellona, visto il ritiro precipitoso
delle inglesi dopo l’intervento di Boris Jonhnson e vista La Juventus che si
sfilerà dal progetto e cercherà clemenza da Ceferin. In realtà, il vero
giudizio sarà a marzo dalla Corte europea di giustizia che sarà quella
determinante e stabilirà se davvero FIFA e UEFA hanno una posizione dominante
in spregio alla libera concorrenza o meno. Ribadisco un concetto: tutto questo,
di fondo, in attesa che si compia questa possibile nuova organizzazione fuori
dalla UEFA e FIFA, una libera organizzazione di squadre che si decide di fare
un torneo da sé senza essere cacciato dai tornei ufficiali, è minore come
problema. La SuperLega, per chi si è svegliato tardi, male, o non si è svegliato
affatto, esiste già. La SuperLega è la Premier League e gli inglesi hanno tutto
l’interesse a conservarla. In un Paese in crisi, perché dopo la Brexit
l’Inghilterra è peggiorata nei conti, eppure il mondo calcio è un eldorado. I
club di Premier, sul mercato di riparazione di gennaio, hanno investito 830
milioni di euro. Il solo Chelsea ne ha investiti 330 milioni, più di tutta la
Bundeslina, La Liga, Ligue 1 e Serie A messe insieme. In Serie A
nessun’investimento importante, anzi, molti mal di pancia: Amrabat, Skriniar,
Zaniolo. Eravamo il faro d’Europa e del mondo, gli inglesi hanno studiato da
noi per risolvere il loro problema di hooligans e una serie di problemi che
attanagliavano la Serie A inglese, oggi c’è un abisso. Il Napoli, che può
aprire un ciclo, che non ha rivali in Italia -e probabilmente potrebbe non
averne per i prossimi 3-4 anni- ha un solo vero nemico o amico, il calcio
inglese. Tolti Barcellona, Real Madrid, PSG e Bayern Monaco. La storia è
questa: non abbiamo strutture, non abbiamo stadi, abbiamo sprecato l’occasione
di Italia 90 con tangenti, arresti e stadi orrendi, mentre la Germania nel 2006
ne ha tratto vantaggi fantastici, non abbiamo strutture, i settori giovanili
favoriscono l’acquisto di stranieri anziché gli italiani, non abbiamo saputo
trovare un argine alle multiproprietà, non sappiamo valorizzare i vivai e i
nostri ragazzi finite le scuole calcio finiscono di giocare. Tutto questo nel
silenzio più totale di una Federazione dove c’è un presidente nascondino. Pochi
giorni fa è morto Tavecchio, tanto esecrato e vituperato, ma ha fatto 30 volte
quello che sta facendo Gravina. In questo momento c’è un’unica stella polare
che si chiama Napoli”.

 

Gigi De Canio: “Obiettivo Champions? Non mi piace cambiare obiettivi in corso, è meglio tenere alta la guardia”.

 

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Gigi De Canio, ex
allenatore del Napoli: 

 

“Si è sulla buona strada, un’ottima strada, è difficile che il Napoli perda questo scudetto per come gioca, per la continuità
di gioco, entusiasmo, qualità. Oggi sono uscite nuove statistiche, una serie di
fattori che fanno presagire si possa arrivare al traguardo giocando partita
dopo partita. Obiettivo Champions? Non mi piace questo discorso di spostare gli
obiettivi in corsa. Il campionato non si gestisce, deve essere condotto con la
stessa forza e determinazione. La squadra e Spalletti continueranno a pensare
in questo modo. Se devo fare un cambio tattico perché mi serve uno più forte e
meno agile, è un discorso, se è per un mero calcolo, allora no. Bisogna sempre
schierare la formazione che ritengo possa essere la migliore. Ambiente Napoli
attuale? Spalletti può essere felice del lavoro svolto, queste sono condizioni
create da lui, dal suo lavoro, dal suo modo di intendere il lavoro ed i
rapporti che sa tessere con i suoi atleti. Cremonese? La dimostrazione del
fatto che non bisogna abbassare la guardia. Luca Gotti? Non mi fa impazzire
perché intravedo in lui un’ottima grande organizzazione difensiva, ma è una
persona stupenda e mi faccio passare quel piccolo ‘difetto’ che ha. L’ho
seguito anche con l’Udinese, la sua squadra aveva un’ottima organizzazione
difensiva, ma troppo poco propositiva, aspettando solo qualche acuto di un
giocatore importante. Sottil più propositivo? Mi sembra di sì. Seguo le partite
dell’Udinese, lui è un mio figlioccio. Se c’è un margine di miglioramento?
Certo, tutto è perfettibile, ma perfezionare questo Napoli è davvero difficile,
si vede che c’è un gran lavoro dell’allenatore”.

 

Marco Bellinazzo: “Accertati una serie di reati, mi aspetterei oltre 15 punti per la Juventus e le squadre
coinvolte”.

 

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Marco Bellinazzo,
analista finanziario IlSole24Ore: 

 

“La questione Juve è molto complessa. Cerco di dare un contributo analitico, anche se il pubblico sembra refrattario.
Siamo partiti da un processo riaperto relativo alle plusvalenze fittizie, nella
sentenza mi sarei aspettato la dimostrazione di questa: che due club si siano
messe consapevolmente d’accordo sul fatto che fosse opportuno, per mere
questioni di bilancio, la compravendita di un giocatore che valeva 1 a 10.
Leggendo le 36 pagine, ad un certo punto la Corte ammette che non è più una
questione di stabilire il prezzo, ma ritengono che da tutti gli atti confessori
-ritenuti tali da Chiné e la stessa Corte- si è arrivati ad una sorta di
certezza sul fatto che la Juventus abbia messo in piedi una sorta di sistema
volto ad alterare i bilanci. Il Procuratore Chiné aveva chiesto la
penalizzazione per la Juventus ed ammende per gli altri club, la Corte dice che
non c’è la prova del sistema. Non conosco tutti gli atti, ma vorrei si facesse
chiarezza, solo in questo modo il calcio italiano può avere una speranza.
Lasciare margini dubbi, in un senso o nell’altro, significa non risolvere mai i
problemi: questo mi convince poco di questa sentenza. Sono tanti i punti che
possono essere oggetto del ricorso. Posto che ci sono tanti altri filoni aperti
da un punto di vista sportivo, a me interessa molto quello sui cosiddetti club
partner, quello è fondamentale perché bisogna capire se si è giocato un
campionato regolare o un gruppo di squadre che faceva cartello nel
calciomercato. Sono accuse gravissime. Comportamento in campo risente di una
forte commistione societaria? Ritengo di no, sono i giocatori a fare le
partite. Accertato questo, mi aspetterei sanzioni oltre i 15 punti per entrambi
i club. Ciò che vorrei far capire non è tanto il problema di stabilire se la
Juventus è stata colpevole o meno, ciò che mi preme di più è capire se i
campionati giocati erano regolari. È venuto fuori un problema di sistema. Se
tutte le società, chi più chi meno, hanno avuto problemi ed il direttore
finanziario ha detto al direttore sportivo che gli servono oltre 40 milioni di
plusvalenze è legittimo, non c’è problema. Il problema nasce quando mi metto
d’accordo con un’altra società. Bisogna fare pulizia in punta di diritto e non
muoversi sulla base della tifoseria, altrimenti passa tutto in cavalleria. È
bene andare fino in fondo, visto che c’è quest’occasione e provare a capire
come sia gestito il calcio italiano e come si può gestire il problema delle
plusvalenze, provando a far capire che le plusvalenze non sono illecite di per
sé, ma quelle fittizie con la complicità dell’altro club lo sono. È per questo
che mi sarei aspettato un rinvio più esplicito al fato che le controparti delle
plusvalenze fittizie sono oggetto di un’indagine parallela da parte della Procura
sportiva. L’importante è che si faccia chiarezza fino in fondo, senza
pregiudizi”.

 

Maurizio Zaccone: “Nella migliore delle ipotesi, la Juventus finirà in serie B”.

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Maurizio Zaccone,
scrittore e giornalista: 

 

“Guido Vaciago è il direttore di Tuttosport e balza agli onori della cronaca per diversi motivi: innanzitutto, per la
campagna dissennata, ai limiti del ridicolo, che sta conducendo sulle pagine
del suo quotidiano. Mi limito a ‘ridicolo’ perché, al di là delle falsità, le
argomentazioni poggiano sul nulla più assoluto. Clima tossico e azioni
sconsiderate creato da Tuttosport? Quelle dichiarazioni sono vergognose fatte
da chiunque, fatte da giornalisti ancor di più. Tuttosport non ha offerto
nessun tipo di argomentazione solida, per niente, ha contribuito a distorcere
la realtà. È disinformazione pura e totale. Il fatto che il punto di
riferimento sia la Juventus non è un problema, va bene che lo si faccia in occhio
benevolo, ma non che arriva a distorcere la realtà. C’è Quest’idea che la
Juventus sia intoccabile e mantenga il sistema è un’idea becera. Ho paura di
chi ha paura di questo. Dire che la Juve non va affondata perché affonda la
Serie A, mi evoca discorsi inquietanti su attività illecite che fungevano da
ammortizzatori sociali, c’era chi lo diceva e giustificava certe cose: è
pericoloso. L’unico faro che può indirizzarci è la legalità e la trasparenza e
garantisce la competitività e l’appetibilità: così si salva la Serie A.
“Sentenza iraniana”? È vergognoso e mostra il loro livello. Perché l’ODG non
interviene? Non lo fa mai, dorme da sempre. Per me, nella migliore delle
ipotesi, la Juventus finirà in Serie B: non c’è da girarsi intorno. Stamattina,
il Corriere dello Sport riportava un’indiscrezione che parlava della richiesta
per la manovra stipendi, di 20 punti di penalizzazione. Se verranno applicati o
meno, con il credito cumulativo, non lo so. L’idea è quella di portare la
Juventus all’ultimo posto in classifica, tra aprile e maggio, di modo che ci
sia retrocessione diretta. Questo quadro, alla Juventus era chiarissimo il
giorno delle dimissioni del CdA. Sapevano perfettamente a cosa sarebbero andati
incontro “.

 

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