A “1 Football Club” su 1 Station Radio, ha parlato Marco Ballotta, ex portiere, di seguito le sue parole:
Perché il calcio italiano fa fatica a competere con gli altri campionati europei?
“Siamo rimasti indietro, abbiamo lasciato spazio ad altri paesi. A livello economico, non possiamo competere con la supremazia dei club inglesi e del Psg. Lentamente, però, ci stiamo riprendendo, ma non possiamo pretendere di eccedere senza avere gli espedienti adeguati”.
Non si potrebbe emulare qualche sistema?
“Forse sì, ma tutto passa da un discorso economico, stiamo stravolgendo tutto. Sono cambiate tante situazioni, dovremmo essere al passo dei tempi ed avvicinarci alle altre realtà. Come tifo ed attaccamento, i club inglesi sono sempre stati superiori; anche a livello di merchandising, siamo distanti sotto questo punto di vista. I calciatori, essendo altri campionati uno spettacolo diverso e considerate le possibilità sportive importanti offerte da alcuni club, scelgono squadre differenti rispetto a quelle italiane. Prima erano tanti i campioni in Serie A, ad oggi si dovrebbe puntare tanto sui giovani”.
Giudizio sulla condotta di Martinez fuori dal campo?
“Non è abituato a vincere. È stato catapultato in una nazionale che ha conquistato un grande trofeo e non ha saputo gestire le sue emozioni. È stato visto da tutto il mondo, ha ottenuto un risultato incredibile, ma il suo comportamento è da declinare. Non ha fatto una buona figura fuori dal campo, mi ha deluso tanto…”.
Il Napoli invece è chiamato a fare una bella figura in campo alla ripresa della Serie A: quanto valore hanno le amichevoli disputate?
“A questa ripresa ci saranno delle novità, poiché sono numerosi i punti interrogativi. Difficilemente si riprenderà da dove interrotto, non so se si è spento l’entusiasmo iniziale del Napoli. Ciononostante, si tratta della squadra che più mi ha divertito, c’è gioco ed armonia nella rosa azzurra, ma il futuro andamento sarà incerto. Non è matematico cominciare allo stesso modo di come è terminata la prima parte di stagione, ma è un discorso valido per tutte le squadre”.
A Napoli i tifosi hanno dimenticato l’era Sarri?
“La tifoseria resta legata a quel tecnico, ma anche a Spalletti e ai risultati odierni. Come si può non mettere in risalto questo Napoli? Naturalmente bisogna ammirare sempre il Napoli di Sarri, ma è giusto vivere il presente e lo splendore della squadra attuale”.
Ricordo di Mihajlovic?
“C’era Sinisa nella Lazio in cui ho giocato… Era una testa calda da calciatore, ma da allenatore imponeva il suo carattere e la sua mentalità ai calciatori. Incitava sempre gli altri, anche durante la sua malattia, era un vero uomo”.