A Radio Crc, nel corso della trasmissione “Si Gonfia La Rete”, è intervenuto Paolo Galinelli, avvocato di Alfredo Trentalange. Queste le sue parole:
“Il crocevia di tutta questa vicenda si svolgerà a breve e riguarda il consiglio federale, incontro previsto alle 13:40. Le dimissioni sono una presa di coscienza del fatto che un eventuale commissionamento avrebbe creato un grosso problema all’AIA e vanno lette in questo senso.
Le dimissioni, Trentalange ha voluto rassegnarle dopo essersi presentato al procuratore federale Chinè e al presidente dell’AIA, proprio come fa un comandante della propria nave con l’equipaggio. Il collegio difensivo sa che quest’atto è dovuto e non per ammissione di colpa. Tengo ad aggiungere che ai vertici dell’AIA in passato non è mai arrivata nessuna segnalazione riguardo D’Onofrio. D’Onofrio, quando è stato convocato alla procura federale per la vicenda Avalos, prima dell’estate, aveva giustificato la sua assenza. Tanto è vero che poi si è presentato a Settembre, ma nessuno poteva immaginare tutto quanto ci fosse dietro.
Adesso ci vorranno tre mesi per formare l’assetto nuovo e definitivo. -continua Galinelli – Non spetta a me spiegare chi è Trentalange. E’ una persona di grande spessore. Non si può parlare di tradimento in quanto non sussisteva un rapporto diretto tra Trentalange e D’Onofrio. Per chi sa come funzionano le varie candidature e proposte, la sua preoccupazione è incentrata sull’AIA e sui progetti che lui stesso aveva avviato, percepisce sofferenza e delusione.
D’Onofrio ha tradito l’AIA fin da quando è stato procuratore regionale arbitrale. Quindi prima dal 2009 e fino al 2021. In quanto è stato sempre componente della disciplina dell’AIA. Nel 2016 quando venne confermato come membro, Trentalange neanche era presente. Dunque D’Onofrio non ha tradito solo Trentalange, bensì tutto il collettivo AIA. La squadra azzurra non ha perso alcuna delle 14 gare casalinghe giocate contro la Salernitana in tutte le competizioni
Conclude Galinelli