A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di
Umberto Chiariello, è intervenuto
Maurizio Pistocchi, giornalista ex
SportMediaset. Queste le sue parole:


“L’intervista di Lotito andrebbe letta, dice che il calcio
italiano non può fare a meno della Juventus. Si ripete ciò che è già successo
nel 2006 quando non si poteva pensare di perdere per più anni una Juventus che
aveva 12 milioni di tifosi, di proprietà di una famiglia ricca e potente,
spesso in questo Paese c’è un occhio di riguardo verso i potenti. -afferma Pistocchi – Sono molto
curioso di vedere come si muoverà la Procura Federale perché l’art. 31 del
codice di giustizia sportiva è molto chiaro. Il problema più grosso di tutti
riguarda i bilanci ed il differimento degli stipendi. 


Indagine di sistema? La
Juventus è la punta dell’iceberg, sotto c’è qualcosa di molto grosso. Lo scorso
anno sono stato intervistato in una trasmissione di Rai Tre e evidenziai una
situazione che adesso è sotto gli occhi di tutti: le plusvalenze come metodo
per alterare i bilanci, ma prima o poi si sarebbe arrivati ad un punto che
avrebbe fatalmente provocato degli effetti devastanti. -prosegue Pistocchi – Il calcio italiano deve
decidere cosa fare di sé stesso. Che sanzioni aspettarsi? Dalla multa alla
retrocessione in Serie B, non mi aspetto né l’una né l’altra. La revoca dello Scudetto? Quello del 2018/19 sarebbe meritato sia per il comportamento sul
campo sia per quello che è evidenziato dai fatti al momento, ma non credo
succederà, credo ci saranno delle penalizzazioni al massimo. 



Il calcio italiano
ha chiesto soldi allo Stato e lo Stato ha detto di no, non a caso Mario Draghi
ha deciso di non farlo, perché sapeva perfettamente cosa c’era sotto. -aggiunge Pistocchi – È
evidente che non si può andare avanti di questa maniera. Un amico
commercialista mi ha sottolineato quanto sia grave ciò che sta accadendo da
poter essere paragonato ai grandi scandali di società quotate in borsa. Come
dimostrano i recenti fatti accaduti al Parlamento Europeo, noi italiani non
siamo molto stimati, anche nello Sport utilizziamo mezzucci. Ci siamo fatti una
bruttissima fama, nonostante negli anni ’90 siamo stati protagonisti in campi
internazionali. Da quel momento in poi ci sono stati solo 20 anni di
malagestione. Non vorrei essere nei panni del Ministro dello Sport, del
Presidente del CONI e della FIGC. 



Messi? È il più grande giocatore degli ultimi
anni, ha fatto tantissimi gol, tantissimi assist, ma il paragone con Diego non
è proponibile perché il calcio è molto cambiato rispetto a quello degli anni
’80, soprattutto dal punto di vista disciplinare e regolamentare. -sottolinea Pistocchi – Oggi nessuno
si sogna di fare a Messi i falli che riceveva Diego che veniva picchiato
sistematicamente. Oggi il campione viene molto più tutelato. Indubbiamente due
giocatori straordinari, ma la personalità di Maradona dentro e fuori al campo è
superiore di quella di Leo che, tecnicamente, è forse ancora più completo.
Trovargli un difetto non è semplice. Mondiali? Nelle mie previsioni avevo detto
Argentina e Francia in finale, il Marocco ha fatto bene, ma anche molto
fortunato. 



La Francia è una squadra solida e organizzata, ha possibilità di far
male ed al Marocco manca il difensore centrale che è stato un leader.
Ripartenza Serie A? Al di là dei motivi commerciali per cui una parte della
stampa tende a creare illusioni nei tifosi delle altre squadre, ritiene Pistocchi –  il Napoli ha
dimostrato di avere un allenatore che conosce le difficoltà, la pizza è molto
cresciuta e la squadra unita. De Laurentiis? Ho sempre considerato un errore la
poca empatia che dimostrava nei confronti della tifoseria. Devo dire che, però,
il lavoro di gestione fatto negli ultimi 10 anni non è criticabile”.

 Conclude Pistocchi

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Vincenzo Vitiello
Direttore Responsabile Terzo Tempo Napoli --- Napoletano di origine e milanese di adozione, segue tutto lo sport in generale ed il calcio in particolare. Oltre ad aver esercitato la professione di Docente di scuola media superiore, da giornalista ha collaborato con alcune importanti testate giornalistiche ricoprendo anche cariche dirigenziali.

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