A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di
Umberto Chiariello, è intervenuto
Claudio Brachino, direttore de Il
Settimanale. Queste le sue parole:



“Trasmissione oggetto di critiche? Siamo lontani da ogni
buonsenso. Nella trasmissione ci sono tanti ospiti, alcuni fissi, altri che
girano che hanno varie forme di provenienza. -afferma Brachino –  Non credo che il problema
dell’ospite sia la provenienza, anche io sono di Milano ed un professionista. 


Mino Taveri è stato invitato dal mio produttore, non conosceva gli altri ospiti
ed ha detto una cosa che è stata poco capita e Paolo Del Genio l’ha giustamente
contestato. È stata una discussione nata anche l’anno scorso, basata anche
sull’equivoco, in realtà. -prosegue Brachino – Credo che Mino volesse dire che, in un campionato
come questo in cui è riconosciuto che il Napoli è la squadra migliore, che sta
giocando benissimo e lo è riconosciuto anche da grandi giornali internazionali,
cosa importa pensare ad un incubo preventivo di una presunta congiura nei
confronti della squadra? Questo era il tema, secondo me interessante. -aggiunge Brachino – In un
talk sportivo qualche parola in più scappa, l’importante è rettificarla, io
l’ho fatto, come poi c’è stato un successivo dibattito al Pampa Sosa. 



L’approccio deve essere quello di parlare in maniera serena, con grande onestà
intellettuale, senza fare distinzione di aree geografiche. Anche quando si
affronta il tema delle complicazioni del tema delle complicazioni politiche del
mondo del calcio, va fatto con un certo equilibrio, senza basarsi sul
complotto. -continua Brachino – Se si è capita male questa cosa, o c’è stato un incidente, mi scuso
e mi dispiace. 



Quando ho diretto Sport Mediaset mi sono trovato in una
situazione in cui non eravamo i primi nel cuore del Milan, facevamo molta più
fatica rispetto ad altri, ma il tifo personale conta meno dell’onestà
intellettuale. Sono venuto a Napoli ed accettato quest’idea, con la volontà di
costruire l’ennesimo format da aggiungere al palmares. -spiega Brachino –  Posizione del Pampa Sosa
sul Napoli? Non ho mai sostenuto alcuna posizione. Ho dato spesso voce a Paolo
Del Genio proprio perché sono stato io a fare una lettura del VAR la puntata
scorsa dicendo che, in Milan-Fiorentina, c’era un gol che andava annullato. 



Ho
detto più volte che nel sistema calcio, nel senso non troppo complesso, c’è
bisogno di una certa credibilità. Nessuno ha mai detto fosse tutto rose e
fiori, massima allerta e massimo giudizio su ciò che si vede. – riporta Brachino – La mia opinione è
che non credo si possa pensare ad un centro di potere che può dirigere i
campionati come una volta, esistono errori che, qualche volta, sono in
malafede, ma bisogna avere delle prove per dirlo. 



Io racconto gli errori quando
li vedo, senza fare sconti a nessuno. Ognuno metta insieme i pezzi e si
stabilisce se nel calcio internazionale c’è chi può dirigere un campionato
intero, io penso di no e spero vivamente che la squadra che gioca meglio,
quest’anno il Napoli, possa vincere a prescindere dal punteggio, perché lo
merita sul campo. -spiega Brachino – Se non fosse così, sarebbe molto grave e da denunciare.
D’Onofrio? Non è la prima volta che succede una cosa del genere nel mondo
calcio. L’importante è capire se ci sono le capacità di correzione degli
errori. Purtroppo succede, pensiamo a quanto sta emergendo anche in Qatar, ogni
giorno che passa c’è un’intercettazione, un accordo, un ingaggio, una lobby e
questa è la parte brutta del calcio come di altri Sport”.

Conclude Brachino

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Vincenzo Vitiello
Direttore Responsabile Terzo Tempo Napoli --- Napoletano di origine e milanese di adozione, segue tutto lo sport in generale ed il calcio in particolare. Oltre ad aver esercitato la professione di Docente di scuola media superiore, da giornalista ha collaborato con alcune importanti testate giornalistiche ricoprendo anche cariche dirigenziali.

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