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Gelbison: un miracolo sportivo?

Intervista alla vicepresidente Vincenza De Luca

Quando si parla di Gelbison, squadra di calcio di Vallo della Lucania, che rappresenta il Cilento ed è la seconda squadra più importante in provincia di Salerno dopo, ovviamente, la Salernitana, si potrebbe gridare plausibilmente al miracolo.

Quanti, tra gli sportivi, prima di questo periodo erano a conoscenza di questa squadra? A parte vallesi e cilentani, suppongo nessuno, o pochi grandi appassionati ed esperti di calcio.

Oggi, se la squadra sono note ad un pubblico più vasto è grazie ad un progetto nato circa tre anni fa, quando il presidente Puglisi ha assunto la presidenza della società.

Ed allora conosciamo meglio la storia, soprattutto recente, di questa società. A questo scopo ho posto alcune semplici domande al vicepresidente Vincenza De Luca, che ringrazio per la gentilezza e la disponibilità.

Quando è nato il progetto Gelbison e in cosa consiste?

Se la denominazione è stata sin dagli albori "Gelbison" è perché probabilmente già i nostri fondatori avevano idea di rappresentare tutto il Cilento, che trova il suo simbolo nel monte che domina Vallo della Lucania e abbraccia la nostra terra e che ritroviamo infatti anche nel nostro stemma. Quindi già la scelta del nome della squadra andava ad abbracciare un territorio vasto, ma composto da piccoli centri che negli anni facevano capo a Vallo della Lucania per le scuole, l’ospedale e gli altri servizi territoriali. 

Anche nel calcio è stato così, con la squadra seguita storicamente da tutta l’area del monte Gelbison. Questo è il dna della Gelbison. L’intuizione del Presidente Puglisi, subentrato nel 2019, è stata quella di valorizzare questo aspetto, con la consapevolezza che gli sforzi economici che richiedeva la serie D, e a maggior ragione la C, imponevano, oltre che una programmazione su base pluriennale, un supporto più vasto per “reggere l’urto”. Al momento contiamo 50 comuni aderenti al progetto Gelbison “città-territorio”, a cui si aggiunge, già dal 2019, l'Ente Parco Nazionale del Cilento,  che ci ha concesso il patrocinio morale quale squadra del Parco e con il quale abbiamo in programma diverse iniziative in tema di promozione territoriale, aggregazione sociale e sostenibilità ambientale.

Del resto, nel calcio come in ogni altro aspetto, se  vogliamo valorizzare il nostro territorio, dobbiamo avere la capacità di fare rete, per poter avere i numeri che ci permettano di avere voce. 


Quali le prospettive per il futuro alla luce di questo inizio promettente di stagione?

E’ presto per fare bilanci, sicuramente veniamo da una striscia di risultati positiva, ma il campionato è lungo e difficile, bisogna ragionare partita dopo partita senza cali di concentrazione: domani saremo nuovamente in campo nella gara con il Monterosi. L’obiettivo è confermarci in questa categoria, che è il punto più alto finora toccato nella storia della Gelbison.


In coda a questa intervista non posso non aggiungere dei ringraziamenti, da vallese e cilentano che vive lontano dalla propria terra per il sogno regalatomi: grazie ovviamente al presidente Puglisi che ha creduto in questo progetto sportivo, alla società tutta, dai dirigenti al magazziniere, all’allenatore ed ai calciatori, ma soprattutto ai tifosi, i fedelissimi in primis, che con sacrificio, e non è una metafora, sostengono i rossoblù sempre e dovunque.

Forza Gelbison!


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