Risultato rotondo per il Napoli contro il Sassuolo che non
ha raggiunto le dimensioni del risultato tennistico della passata stagione, ma
poco ci è mancato.
Al di là del risultato, quasi superfluo da raccontare ed
inneggiare, vorrei andare a sottolineare come l’orchestra diretta dal maestro
Spalletti riesce ad organizzare una sinfonia che sfugge anche ai migliori spartiti.
Vorrei subito porre l’accento sul secondo gol azzurro che è
un qualcosa di spettacolare!
Kvaratskhelia raccoglie palla nella sua solita posizione di
ala sinistra, la scambia con un compagno e poi tira fuori dal taschino un
tablet sul quale legge ed analizza le posizioni degli altri 21 in campo per
decidere che è arrivato il momento di disegnare un arco aggirando tutta la
difesa per andare a destra. Una volta nella nuova posizione e ricevuto palla è
quasi uno scherzo sorprendere tutti e calciare in porta utilizzando il
nigeriano come sponda. Infatti, in quel momento c’era Osimhen nel punto in cui
serviva al georgiano qualcuno, ma ci fosse stata la bandierina sarebbe stato
uguale. A Kvaratskhelia serviva semplicemente un corpo in quella posizione per
poterlo colpire e fargli fare da sponda affinché il pallone terminasse in
porta.
Dobbiamo anche ringraziare Juan Jesus che ha alternato cose
buone a cose meno buone. Dobbiamo ringraziare il brasiliano per averci fatto
vedere che Meret è lì, pronto ad intervenire.
Il portierone azzurro ha sciolo i dubbi sul “chissà cosa
possa succedere quando gli avversari potrebbero arrivare al tiro”, ebbene, la
risposta è arrivata: Meret è lì pronto ad intervenire.
Una grande squadra è grande in quanto gli undici sono
grandi, anzi, i ventidue sono grandi, anzi i ventidue più l’allenatore, vice e
staff.