Non si può morire perché il velo non è stato indossato in modo perfetto, senza nemmeno focalizzarci sul se è giusto o meno indossarlo per non essere invadenti verso un’altra cultura, ma nessuno al mondo può ammazzare per un motivo qualsiasi un essere umano, eppure questo è successo! è capitato a Mahsa Amini che oltre a non avere la sua libertà le è stata tolta la vita dopo essere stata arrestata a Teheran perché accusata di non aver indossato il velo in modo corretto, è deceduta il 16 settembre 2022.
In tutta l’Iran sono iniziate manifestazioni di protesta, ma non si può protestare e anche per aver fatto ciò, sono state ammazzate altre persone, almeno 90/95. Ma il mondo non resta a guardare! anche se solo ideologicamente si è solidali per Mahsa a Roma scendono in piazza gli studenti iraniani bruciando un velo come simbolo di libertà e cosi poi in tantissime città si assiste al taglio di una ciocca di capelli legata da un nastrino rosso come simbolo d’amore verso la donna e protesta pacifica( NESSUNO è LIBERO SE QUALCUNO è OPPRESSO)
Tantissimi gli artisti che hanno preso parte a questo gesto ed anche il pubblico di tanti eventi, anche nelle piazze non sono mancati striscioni, cartelloni e anche bellissimi disegni ed opere artistiche come quella dell’artista campana Pina Candileno presente al taglio dei capelli davanti al castello baronale della cittadina di Acerra, dove anche assessori e Sindaco si sono fatte tagliare una ciocca di capelli. I Manifestanti cantano BELLA CIAO.
Sicuramente tutto questo non basta ma l’importanza è iniziare per poi continuare, dare l’esempio ai nostri figli, ai giovani, che non dovranno mai più vedere una donna come schiava, essere inferiore o esclusivamente mamma, allontanare ogni gesto di violenza, non giudicare il modo di vestirsi e non sentirsi motivati a gesti disumani, queste ciocche però arriveranno al Consolato Generale della Repubblica Islamica dell’Iran, come protesta pacifica con la speranza di avere un rinnovamento delle loro idee e dei loro modi di intendere la vita, la libertà, la donna!