Ungheria, Rossi: "Critiche a Mancini ingiustificate, Raspadori può ancora crescere"
Marco Rossi, commissario tecnico, dell'Ungheria, ha rilasciato un'intervista a Il Mattino: queste le sue parole:
"Né nostalgia, né malinconia. - afferma Rossi - Direi: sorpreso. Giocarsi il primo posto del girone con l'Italia mica è una cosa che capita tutti i giorni".
E per
l'Italia?
"Capisco, forse per i tifosi la Nations è poca roba perché nulla riesce a curare la ferita per la mancata qualificazione in Qatar. -prosegue Rossi - E in fondo è vero, la Nations non può che dare un piccolo sorriso ma l'amarezza resta. E aumenterà a novembre quando inizieranno a giocare in Qatar. L'Italia vive un momento particolare, capisco la delusione ma tante critiche nei confronti di Roby (Mancini) sono ingiustificate".
Beh,
siamo stati eliminati dalla Svizzera e dalla Macedonia del Nord...
"Il problema del calcio è proprio in questo: quando ha vinto l'Europeo era una specie di eroe nazionale, appena un anno dopo diventa uno che non capisce nulla. Non è così. -aggiunge Rossi - La Federcalcio ha fatto bene a ribadire la fiducia, così si fa. Questa Italia che ha battuto l'Inghilterra ha un discreto futuro davanti a sé".
Lo
dice per amicizia nei confronti di Mancini?
"Sono passati quasi trent'anni da quella splendida avventura, rivedrò lui, ma anche Lombardo, Nuciari, Evani, la terribile banda con cui giocai alla Sampdoria. -aggiunge Rossi - Lo dico perché mi pare che questa Italia abbia davvero tanti buoni calciatori. Sicuramente più di quelli ungheresi: io ho solo 4 calciatori che giocano in Bundesliga".
Raspadori
è la nuova stella?
"Nel Sassuolo già brillava. Ora che fa la Champions, che gioca in una squadra che lotta per lo Scudetto e che ogni giorno si allena con campioni veri, non può che fare un ulteriore salto in alto. -sottolinea Rossi - Certo, ha fatto davvero un grande gol a Milano l'altra sera. E poi ha una caratteristica non di poco conto: può giocare in più ruoli, mica solo prima punta".
Anche
l'Ungheria ha una grande stella.
"Sì, ma non siamo solo Szoboszlai, siamo una squadra unita e organizzata. Io mi baso a quello che ho, a tutti piacerebbe fare il tiki taka di Guardiola, ma mica tutti hanno i suoi calciatori".
Conclude Rossi
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