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Il sangue di S.Gennaro si è sciolto ma é questo "il vero miracolo?"



Malgrado si aspetti  il miracolo di S. Gennaro  ben tre volte l'anno ossia il sabato che precede la prima Domenica del mese di maggio, ed il 16 dicembre ed il 19 settembre, in quest'ultima data tutto sembra essere più miracoloso e di buon auspicio per il popolo napoletano, forse perché anche festa del patrono della città partenopea. Stamattina nel Duomo di Napoli il sangue si è sciolto alle ore 9.27, tra la gioia e la commozione di chi per anni crede nel miracolo e nel segno funesto se ciò non dovesse accadere. Tanti sono i quesiti sulla verità, tempo fa in un articolo di Nature, alcuni studiosi del CICAP diretti da Luigi Garlaschelli hanno mostrato di avere ottenuto una sostanza dal colore del sangue utilizzando molisite (minerale presente sul Vesuvio), sale da cucina e carbonato di calcio. L’origine del prodigio di San Gennaro (la Chiesa non lo chiama miracolo) sarebbe secondo loro dovuta alle proprietà tissotropiche della sostanza ricreata, cioè la sua capacità di liquefarsi dallo stato solido se agitata. Ultimamente il Prof, Giuseppe De Chiara si espresso in merito all'argomento, affermando - che sul Santo vi sono biografie che si differenziano e si contraddicono per questo non c'è una testimonianza evidente della sua esistenza, dubitando anche sul fatto che non si è mai fatto il DNA dei resti delle ossa, cranio e sangue e potrebbero essere di tre persone diverse, e diverso può essere il sangue nelle due ampolle. Il Prof. continua affermando che la fede del popolo napoletano è grandiosa e altamente creativa, dando esistenza ad una persona che non si sa se veramente esistita, le crea la biografia e parla di miracolo del sangue che si scioglie. La chiesa non parla di miracolo ma di prodigio, una chiesa che di concreto ha un tesoro ineguagliabile che non si sa come venga amministrato.-  In Cattedrale stamattina il Sindaco Gaetano Manfredi e il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, altri politici e gli addetti alla stampa, 
 le celebrazioni sono iniziano alle 9.15 quando l’’Arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia  nella Cappella del Tesoro, accolto dall’Abate monsignor Vincenzo De Gregorio ha aperto la cassaforte ha preso l'ampolla e dopo l'eucarestia e le preghiere insieme ai tantissimi fedeli si è potuto assistere al prodigio. Ai tanti credenti napoletani, che credono nel patrono di Napoli da generazione in generazione non interessano le varie posizioni ideologiche, si sentono figli del loro Santo dalla faccia gialla, (perché ricoperta di foglie d'oro) a lui pregano sin dal 1794 quando lo invocarono per far fermare l'eruzione del Vesuvio, San Gennaro è la speranza, la forza per un popolo sempre martoriato. L'arcivescovo non si è limitato solo alla celebrazione della messa, da guida per il suo popolo dopo la speranza riposta nella fede, parla anche di iniziare a cambiare modi e comportamenti nel quotidiano, di non essere fedeli senza pensare ai più deboli, di non voltare la faccia e far finta di nulla sulle piaghe che affliggono Napoli, al di là del sangue di San Gennaro il più grande miracolo della religione cattolica consisterebbe nell'aiutare il prossimo, cambiare il mondo iniziando dalla propria realtà cittadina, dal cambiare se stessi con una cultura diversa, fatta di una realtà senza indifferenza. GENTE, MAGNIFICA GENTE DI QUESTA CITTA' recitata insieme ai volti senza colpa di bambini e ragazzini presenti.



 

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