Nessuna differenza. Incidenti gravi a La Spezia nel maggio ultimo scorso. Sanzioni pesanti del Giudice Sportivo, per 4 soli sostenitori. A fronte di migliaia di presenti. Presenti esagitati. Poi il clamoroso ed inspiegabile colpo di spugna. Niente più Curva A chiusa. Ma, si vocifera, Daspo a decine di tifosi. Nel frattempo, i cori illegali ? Impuniti. O quasi. Come in quel di Verona. Razzismo a tutto spiano in Italia. Norme disattese. Inapplicate. E le relative sanzioni ? Pure. Ridotte ai minimi termini. Lo scrivente ricorda che le sanzioni possono arrivare anche alla penalizzazione di punti in classifica. Ma siamo in Italia. Dove il Razzismo impera. Si è scomodato perfino il “The Times”, a ricordarci questo deplorevole ed annoso andazzo. Ed il Napoli ? Tace. Come tace sui continui torti arbitrali. Eppure il Napoli, in campo, continua, imperterrito, a giocare con un altro regolamento. Ammonizioni ritardate agli avversari. Subitanee, invece, agli Azzurri. A Verona, il sesto gol inspiegabilmente annullato ad Adam Ounas. I media ? In pochi hanno ancora la forza di indignarsi. Di denunciare. Ma questi fatti si perpetuano. Fino ai prossimi incidenti ? Dal 2014 attendiamo di conoscere i veri motivi delle pistolettate contro 3 concittadini…Nel frattempo, però, possiamo esultare per il rinvio della questione comproprietà…
Come ha fatto il Napoli a superare, di slancio, addirittura il plenipotenziario club SS Lazio su questa faccenda ?…Il peso politico del Napoli erompe ad orologeria ?…
Per lo scrivente, queste irrisolte questioni, quella del Razzismo e quella Arbitrale, sono le più gravi della pur eccellente, per altri versi, gestione dell’attuale proprietà. Ma, soprattutto, risultano essere più che sufficienti per esigere un ulteriore salto di qualità. Ambizioso. Prima di tutto per il RISPETTO nei confronti di una tifoseria che è costituita da un intero popolo, nel mondo. E, poi, per progredire da “dentro” i primi 30 club in Europa a “dentro” i primi 15. Da un valore di centinaia di milioni, ad un valore di miliardi. Dal titolo nazionale (scudetto) a quello internazionale (Champions League). Anzi, considerata la totale mancanza di peso politico, per concorrere pienamente al merito sportivo, occorre costruire una squadra da Champions. Ma a vincerla. Certo è che poi, se la squadra in campo, a prescindere dagli interpreti e dagli avversari, andrà 22 volte in porta pericolosamente. Come a Verona. Facendo 6 gol. Prendendo l’ennesimo palo. Dominando il gioco per l’80%. Ed aumentando sempre più la percentuale realizzativa. Dal 22% verso l’abnorme 66% del Verona. Ma senza prendere quegli assurdi gol visti a Verona. Allora potremo affermare di essere veramente sulla strada giusta. Ma c’è, forse, un problemino: ci sono troppi “se”…

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