Napoli, vicende Mertens, Koulibaly ed altro? Ne discutono Mandarini, Damiani, Schwoch e Perillo
A Radio Marte nel corso di Marte Sport Live è
intervenuto Fabio Mandarini, giornalista
“Un simbolo che doveva far capire la direzione è quello di Insigne che nel pieno della maturità, capitano e campione d’Europa, è andato a Toronto, doveva lasciare intendere quale strada stesse prendendo il mercato. Mi sembra strana la sorpresa anche di certi calciatori. Il mondo sta cambiando, il mondo è cambiato. C’è una crisi vera, reale. Il mercato di questo periodo è lo specchio della situazione attuale. Koulibaly? È una situazione complicata, parliamo di un simbolo ed un figlio della città. Sul discorso Juve si continua a sottovalutare un aspetto. Facciamo finta che domani mattina si svegli e dica di voler andare alla Juve, si sottovaluta il fatto che il Napoli non tratterà con i bianconeri. Il Napoli mi è parso chiarissimo, Koulibaly non ha prezzo per un’offerta della Juventus. Ci sono Chelsea e Barcellona in agguato. Per forza di cose il Napoli prenderà in considerazione l’offerta e se la destinazione sarà gradita a Koulibaly andranno fatte delle riflessioni. Fabian Ruiz? Altra situazione complessa, diversa da quella di Koulibaly perché con Koulibaly non c’è tensione, a differenza di come mi pare di avvertire con lui”.
A Radio Marte nel corso di Marte Sport Live è intervenuto Oscar Damiani
“Non mi sono fatto grandi idee, mi dispiace per Mertens perché aveva fatto molto bene. Penso che un accordo si poteva trovare. Koulibaly è un giocatore fondamentale per la difesa e per la squadra. Vediamo, secondo me bisogna solo aspettare. Per la Juventus è tutto legato a De Ligt. Se dovesse andare via lui si potrebbe andare su Koulibaly. Bisogna vedere anche qual è la scelta di Koulibaly che sarà quella finale. Penso che bisogni chiedere di meno nei contratti perché molti rimangono senza squadra. Ci deve essere uno equilibrio che deve essere trovato tra agenti, calciatori e società”.
A Radio Marte nel corso di Marte Sport Live è intervenuto Antonello Perillo, giornalista
“Su Meret vorrei dire due cose: la prima è che la concorrenza aperta per un portiere è sempre stata sbagliata. Un esempio è quello che si è visto quest’anno con il dualismo tra Navas e Donnarumma nel PSG. Non è un caso che Donnarumma abbia perso certezze. La concorrenza con Ospina non ha aiutato Meret. A me piace lui, sappiamo tutti che ha qualche problema con i piedi, ma sappiamo anche che non è nato centrocampista. Ricordiamo anche le dichiarazioni di Spalletti. Io prenderei uno d’esperienza vicino a Meret. Zielinski? Io sono convinto che Spalletti punterà molto su di lui come ha già fatto l’anno scorso, ma ad un certo punto l’ha dovuto accantonare per Mertens. È stato impiegato come sottopunta ma non è riuscito ad esprimersi al meglio. Io penso che Spalletti gli darà molta fiducia perché è un giocatore importante. Il mercato è totalmente cambiato, quindi anche per il famoso discorso delle plusvalenze, il Napoli debba cambiare modo di agire. Sul mercato ci sono giocatori a parametro zero che potrebbero portare ricavi, come Belotti. Nei 29 non vedo Luperto. Anche Romagnoli a costo zero potrebbe essere un buon acquisto. Lozano? Tutti posso essere ceduti nella politica del Napoli. Io non lo venderei a meno che non arrivi uno migliore di lui. L’anno scorso gli esterni non hanno brillato. È arrivato il momento che giocatori come lui e Zielinski tirino fuori il massimo”.
A Radio Marte nel corso di Marte Sport Live è intervenuto Stefan Schwoch, ex calciatore
“Siamo già molto in ritardo anche con la questione Mertens che se non è stata risolta in un anno, perché dovrebbe essere risolta adesso? Sia Mertens che il Napoli devono fare un passo. Situazione Koulibaly? Giocatore ancora sotto contratto e sarebbe una perdita molto importante per il Napoli. È il giocatore più rappresentativo della squadra. Andare in ritiro con tutti questi punti di domanda non è neanche bello. Anche perché andando a vedere le altre squadre, l’Inter prende Lukaku, la Juventus Pogba e Di Maria. Magari bisognerebbe non dire con troppa enfasi che puntiamo a vincere lo scudetto. Zielinski è una cosa un po’ a parte perché è vero che il giocatore dal mio punto di vista è forte, ma ha sempre giocato in qualche modo al di sotto delle proprie qualità. Ha momenti di pausa incredibili per un giocatore delle sue qualità. Io lo paragonavo a Lampard e dovrebbe essere decisivo quanto lo era lui”.
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