Corbo: ”Secondo me, l’anno scorso lo Scudetto si poteva vincere, tuttavia De Laurentiis non mi ha dato l’impressione di voler vincere a tutti i costi e Spalletti di saperlo vincere”
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte
Sport Live” è intervenuto Antonio Corbo, giornalista. Queste le sue parole:
“De Laurentiis
quando parla di Mertens dice che come tifoso voleva accontentarlo, ma come
presidente ha dovuto guardare anche gli interessi aziendali. -afferma Corbo – Credo che con la
mia lettera abbia svegliato i tifosi, che non era assolutamente polemica ma era
un modo per far capire a De Laurentiis che stava affondando in un clamoroso
equivoco. Da un lato i tifosi volevano che fosse il nipote di Achille Lauro,
cioè un mecenate senza se e senza ma, e dall’altra parte un presidente che
guarda bene ai conti (forse troppo) che magari investe con eccessiva prudenza.
Questa prudenza, però, ha portato il Napoli a
conseguire dei risultati economici eccellenti e dei buoni (non diciamo ottimi)
risultati in campo. -prosegue Corbo – Secondo me, l’anno scorso lo Scudetto si poteva vincere,
tuttavia De Laurentiis non mi ha dato l’impressione di voler vincere a tutti i
costi e Spalletti di saperlo vincere. Queste sono le mie personalissime
impressioni, ma tutti i risultati mi sembrano degni di loda.
I tifosi devono capire che De Laurentiis non è un
mecenate e con si svena, ma il patron (come manager) deve essere più cortese e
gentile con i tifosi, perché sono i suoi soci di fatto. I fan portano soldi con
l’acquisto di biglietti, maglie, con i diritti tv… I clienti vanno trattati
con estrema attenzione. -aggiunge Corbo – Credo che Mertens non sia rimasto non solo per
l’ingaggio offerto dal club, ma perché non abbia trovato in Spalletti un invito
o un cenno di entusiasmo a restare. I rapporti tra i due non sono mai stati
caldi. Il belga ha capito che avrebbe avuto un’atmosfera non dico ostile, ma di
perplessità. Ricordiamo che Mertens è stato un vero leader perché ha accostato
alle sue qualità anche una forte personalità. Qualche parola che ha detto nello
spogliatoio certamente non è passata inosservata, perché ha avuto un’intensità
collaborativa che l’ha portato ad essere un personaggio. A Spalletti,
probabilmente, questi personaggi non sono congeniali.
Dybala lo avrei preso, perché tecnicamente è
eccellente, uno degli ultimi numeri 10, oltre ad essere un argentino che
avrebbe giocato nello stadio di Maradona. Ma De Laurentiis non vuole più
prenderli i giocatori di 27-28 anni, ma vuole calciatori di talento e con un
lungo domani. -ritiene Corbo – Su Raspadori non credo non ci siano speranze.
Umori del pubblico? Sono i risultati che rendono
tangibili poi i comportamenti. Se il Napoli va bene, l’atteggiamento dei tifosi
cambia. Allora ADL ha il diritto e il dovere di curare i suoi interessi e di
scegliere l’indirizzo tecnico e finanziario migliore, ma prendendosi le sue
responsabilità. -spiega Corbo – Poi vedremo se avrà ragione, ma a una cosa non deve venir meno:
al rispetto e alla considerazione per i tifosi. Non dico che deve trattarli
come amici, ma da clienti di riguardo. Koulibaly? Non pensate che De Laurentiis
sia uno sprovveduto. L’offerta di 6 mln è stata fatta mesi fa, in quel momento
rinnovare sarebbe stato un affare per il Napoli. Era una cifra giusta da
mercato. Mentre è già un miracolo che il Napoli abbia recuperato 35
milioni”.
Conclude Corbo