D’Amico: “Tutte queste dichiarazioni prima dell’inizio del mercato sono un po’ premature. È chiaro che il presidente debba
dare ai tifosi un target che deve essere il più alto possibile dove se non viene raggiunto sembra quasi che la colpa sia dell’allenatore”

 

A Radio Marte, nel corso di “Si Gonfia la Rete”, è intervenuto Andrea D’Amico, agente. Queste le sue parole:

“La comunicazione oggi ha cambiato il mondo, mi
sembra di essere a Napoli con voi.- afferrma D’Amico -Insigne e Criscito? Mimmo è arrivato due
giorni fa e abbiamo visto la partita insieme ieri sera e da oggi ha cominciato
ad allenarsi con la squadra per essere in campo il 9 di luglio, perché la
stagione dei tesseramenti comincia il 7 luglio, quindi quella del 9 sarà la
prima partita utile. Sono molto contento per Insigne e Criscito e sono sicuro
che si troveranno molto bene anche per l’accoglienza che è stata speciale. Quando
è arrivato Lorenzo c’erano 15 moto della polizia che lo hanno scortato fino
alla sua abitazione. Poi siamo andati a little Italy. Ormai il calcio è
diventato un’azienda globale, segue i suoi tifosi in tutto il mondo. Se vediamo
l’organizzazione che c’è qui ci rendiamo conto di essere troppo auto
celebrativi in Italia, perché qui l’organizzazione è di gran lunga
migliore. 

 

Portieri per il Napoli? Io non ho ancora parlato con
Giuntoli di questo argomento, non mi hanno chiamato per Consigli. Nel
calciomercato non è da escludere mai niente, perché le operazioni che sembrano
più difficili sono quelle che realizzi prima. -prosegue D’Amico -Però al momento non c’è nessuna
ipotesi che possa far presagire una cosa di questo tipo. Come il Napoli, anche
il Sassuolo ha bisogno di un portiere esperto. Mi ha sorpreso che non sia mai
stato preso in considerazione per la Nazionale, perché per i campionati che ha
disputato avrebbe meritato di essere convocato. Non mi ritrovo con la
concezione della Nazionale di adesso. Adesso bastano un paio di partite e si
viene convocati, così perde un po’ di valore il senso della convocazione che
una volta faceva curriculum veramente. 

 

Spalletti e De Laurentiis? Mi rendo conto che sembrano
dei messaggi contraddittori quelli lanciati da allenatore e presidente. Uno si
aspetta messaggi che vadano nella stessa direzione, ma devo dire che Spalletti
è molto realista e fa dei programmi legati alla sua realtà sportiva. -aggiunge D’Amico -Infatti,
sa che se alza troppo l’asticella e non rispetta le aspettative, fa una
figuraccia. Sa benissimo che l’opportunità era quest’anno col campionato alla
portata del Napoli, e non è facile che si ripeta. 

 

Le grandi squadre hanno
sbagliato tanto. Il Napoli purtroppo ha sbagliato più delle altre. Tutte queste
dichiarazioni prima dell’inizio del mercato sono un po’ premature. È chiaro che
il presidente debba dare ai tifosi un target che deve essere il più alto
possibile dove se non viene raggiunto sembra quasi che la colpa sia
dell’allenatore. spiega D’Amico – Io penso che il numero di proprietà straniere cresca e crescerà
perché il calcio non è più sport o business, ma intrattenimento. Le proprietà
sanno che in Italia c’è molto da costruire. In America col bere, il cibo e
tutto questo, si fattura. Nella concezione americana andare alla partita
diventa il presupposto per fare tante altre cose, l’evento perde la sua
centralità. Penso che possa arrivare qualcun altro a comprare club italiani
anche per cambiare un sistema che non è più sostenibile. Deve cambiare anche la
ripartizione dei soldi per i diritti tv. Qui c’è una voglia di calcio dove gli
abitanti di Toronto e soprattutto quelli della comunità italiana sono molto
calorosi. Dopo due Mondiali saltati, l’Italia deve esserci a quello del 2026”.


Conclude D’Amico

 

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