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La festa per Insigne? Se ne discute a Radio Marte

                                  

A Radio Marte nel corso di “Marte Sport Live” sono  intervenuti alcuni giornalisti ed oponionisti per parlare del Napoli e di Insigne. Queste le loro parole riportate da terzotemponapoli.com:


Gennaro Arpaia, giornalista


“La festa di ieri di Insigne è stato come un grande matrimonio. C’era la volontà di stare insieme, c’erano calciatori del passato e del presente, Insigne ha abbracciato in questi anni diversi cicli.
Il Napoli resta in quarto stadio italiano per media spettatori e spettatori totali. Davanti ci sono le milanesi che hanno riempito lo stadio con numeri assurdi e poi c’è la Roma che nelle partite più belle e quelle meno belle ha portato tanta gente allo stadio.  L’assenza tecnica di Insigne si farà sentire anche perché il Napoli non sta cercando un erede con le sue caratteristiche, ma sarà certo questo il buco da andare a coprire. Per un napoletano che tifa Napoli, avere un napoletano in squadra è sempre una nota in più”. 

 

Guido Clemente di San Luca, professore universitario


“Al San Paolo contro il Genoa avevo voglia di emozionarmi e così stato. Ora ci sono preoccupanti segnali di flessione della capacità di emozionarsi attorno al calcio. Mi riconosco nell’anima plebea e in questo riemerge la mia origine aristocratica perché l’aristocrazia si capisce meglio con la plebe che con la borghesia. Non sopporto l’atteggiamento spocchioso nei confronti di Insigne.
Leggo che ci sono difficoltà per rinnovare i contratti di Mertens e Koulibaly. Se si perde anche Koulibaly, si dovrà ricominciare daccapo e non credo che Spalletti sia capace di ricominciare. Questa situazione mi preoccupa”.
 

Gianluca Monti, giornalista


“Il Napoli ha tanti calciatori forti e di cui c’è ancora bisogno. Non necessariamente ciò che arriverà sarà del livello di chi andrà via. L’addio di Insigne sarà già dura da digerire sia dentro che fuori dal campo e mi auguro che sia una restaurazione e non una rivoluzione.
 

De Laurentiis e Spalletti separati in casa? E’ forte come accezione. I due ora si conoscono ed entrambi giocano in difesa per paura di subire un colpo basso”.
 

Eugenio Albarella, preparatore atletico


“Ben vengano questi 50 giorni di pausa dalla fine del campionato alla ripresa degli allenamenti. Questo sarà una boccata d’ossigeno per i calciatori che vengono da un periodo di ultra stress. Poi, si entrerà in una competizione anomala perché non c’è mai stata una pausa così lunga durante il campionato e ci sarà un’incidenza perché ci saranno, prima della sosta, 15 parte di campionato, 6 partite di Champions, una sosta della nazionale e quindi le società dovranno adottare una strategia. 
Dare continuità agli allenamenti fa la differenza e quest’anno si è capito. Le grandi squadre si sono trovate spesso a programmare la partita con un solo allenamento a disposizione”.
 

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