Non possiamo giocare le partite giocate ieri sera. Potevamo invece non perdere la partita precedente, però poi anche quella lì è andata. Qualsiasi sia il nostro avversario. Bisogna andare a mettere tutte le energie e le attenzioni sulla prossima partita”.
Che partita deve essere questa contro la Roma?
“È un’insidia per noi, come noi lo siamo per loro. Vincerà la squadra che si sentirà più minacciata, nel senso che avrà più la percezione del pericolo che si ha. Non si vince con “Forza”, “Dai”, si vince con la consapevolezza di quello che dobbiamo fare contro un avversario forte”.
Contro la Roma Osimhen e Mertens insieme dal 1’?
“È possibile. È possibile perché anche domenica nel secondo tempo hanno giocato insieme. Quando era in pari la partita c’erano Mertens ed Osimhen. Se lasci fuori della gente forte, la soluzione che si crede giusta non sempre lo è”.
Come sta Fabian?
“L’ho visto molto meglio, è sulla via di essere di nuovo al top. Ha meno fastidio anche alla pubalgia, dove ha un po’ sofferto. È uno di quelli da schierare dall’inizio”.
Su Di Lorenzo e Petagna ?
“Di Lorenzo non ci sarà. La prossima sicuramente si. Petagna lo valuteremo bene anche domani. C’è da fare una valutazione collettiva, generale”.
Su Zielinski ?
“Zielinski sta bene, ha anche fatto bene in allenamento. Abbiamo fatto dei buonissimi allenamenti, a livelli importanti”.
Come si spiega il fatto di subire sempre almeno un gol ?
“La fase di possesso è la nostra forza. Se riusciamo a tenere palla, non prendiamo gol. Se diamo il pallino agli avversari è più facile che si vada incontro alla difficoltà. Siamo una squadra che evita, se può, delle cose dentro la partita. Siamo stati meno bravi a fare questa fase di possesso”.
Ha qualcosa da rimproverarsi?
“Si, c’è qualcosa che mi dà da pensare. E che forse più di tutte le altre mi ha dato fastidio, è che ci sono capitate queste partite casalinghe dove potevamo saltare addosso alla classifica, e abbiamo avuto difficoltà”.
Se queste 6 partite che mancano fossero partite di poker, lei farebbe all-in?
“Noi non abbiamo mai gestito niente. Siamo andati dritto per dritto a tentare di vincere contro chiunque, proprio per tentare questa volontà di voler vincere. Con questo atteggiamento, ne abbiamo persa anche qualcuna. Non voglio che si gestisca niente. Poi è chiaro che ci siano dei momenti dove devi saper ritrovare le qualità che hai perso e riorganizzarsi”.
Sul rinunciare a dei giocatori ?
“Io difendo tutti i miei calciatori. Zielinski e Fabian sono due calciatori forti. Ci sono degli equilibri da mantenere. Dei cambiamenti sono stati fatti, ho fatto giocare anche qualcun altro, però si accettano tutte le idee e si cerca di tenere conto di tutto. Zielinski è un giocatore forte, un ragazzo eccezionale e lo farà vedere. Si collocherà nei calciatori top”.
Pericolosità come arma che può spostare la lotta per lo Scudetto. Quanto siete pericolosi?
“Dipende dai livelli. Più ci si mette qualità, più si diventa pericolosi, per cui dipende dalle dosi di roba che ci si mette dentro. Poi non so quello che si riuscirà a fare dentro questa partita qui, io so che abbiamo vissuto delle belle partite, che le dobbiamo giocare senza avere rimpianti e anche perdendola, qualcuna l’abbiamo giocata. Poi c’è stato un periodo della partita, contro la Fiorentina, dove sembrava che loro andassero più forti di noi. Ma noi abbiamo preso dei gol che non possiamo prendere. Sono sempre valutazioni che vanno fatte in maniera corretta, senza lasciarsi prendere dall’eccesso di delusioni”.
Lanci lunghi per Osimhen, strategia provata in allenamento o iniziativa dei calciatori?
“È un’analisi già fatta nel rivedere le clip della nostra partita. Qualche lancio di troppo è stato eseguito. Loro vogliono la palla sui piedi, quando una squadra gli mette addosso quella voglia di montarci sopra, è perché preferiscono che tu giochi la palla sui piedi. Per cui, c’era da avere delle distanze un po’ più corte di reparto. Però è una strategia che si può usare dentro le partite. A volte sento parlare di roba “vintage”, come parlare degli InterCity e dei Frecciarossa”.
Sulle sfide con Mourinho e sul rapporto sulla Roma ?
“Di Mourinho apprezzo molto la sua capacità di saperti far arrivare a quello che pensa. In questo mi ricorda molto mio fratello Marcello, perché anche lui era difficilissimo da battere. Mourinho in questo momento qui, si avvia a diventare una leggenda e forse vincere una partita o vincere una sfida con Mourinho può diventare anche una cosa più passata”.